11. ott, 2020
La parola bullismo ci è fin troppo nota, in ambito scolastico e fuori scuola, ma nell’era di internet il nemico si nasconde e si fa forte dello schermo per non svelarsi ai suoi destinatari di odio e disprezzo. Il cyberbullismo viene anche definito il bullismo elettronico ed è considerato molto più pericoloso del bullismo nel senso classico del termine, perché la scelta di nascondersi gli fa tirare fuori un odio molto più feroce, forti dell’anonimato.
10. ott, 2020
Le competenze socio-emotive riguardano la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni, saper sviluppare empatia con chi ci circonda grazie all’apprendimento delle emozioni altrui, prendere buone decisioni, costruire amicizie, gestire efficacemente le situazioni sfidanti.
9. ott, 2020
Nel 1993 le era stato assegnato il Pulitzer. La poetessa abita a Cambridge ed è docente all’università di Yale.
Ha all’attivo undici raccolte poetiche, scrive della natura, della famiglia e del dialogo introspettivo con se stessa. L’autrice americana ha sofferto di anoressia in adolescenza, per questo è stata in analisi per molti anni. Ma la poesia fa sopravvivere ed è anche una forma terapeutica in ambito psicologico, che nasce proprio oltreoceano negli anni ’80.
9. ott, 2020
Questo gesto, ripetuto reciprocamente, consolida il legame tra i due animali e va ad affermare la gerarchia dei ruoli all’interno della stessa comunità. Nel gergo di internet, il termine è utilizzato per il reato di adescamento a fini sessuali di un adulto nei confronti di un giovane. L’adulto, come un predatore, familiarizza con il bambino, la preda, conquistandone la fiducia per abusarne sessualmente. Si tratta di un lento processo interattivo finalizzato a creare un rapporto di fiducia con la vittima, basato su una strategia psicologica che permette all’adescatore di manipolare la consapevolezza del bambino, convincendolo della propria buonafede e della bontà delle sue azioni.
8. ott, 2020
Durante l’infanzia e l’adolescenza il bambino deve essere attratto dal mondo esterno, vivere con leggerezza e iniziare a creare la propria identità sociale. Il gioco, senso-motorio o di imitazione, diventerà un aspetto fondamentale per lui, da eseguire con i genitori o con altri bambini.
I genitori in queste fasi hanno un compito fondamentale, ovvero essere presenti per il proprio figlio e rispondere correttamente dal punto di vista emotivo alle sue richieste. Basta un solo sguardo della madre per soddisfare l’emotività del bambino. Se, però, ciò non è presente, si corre il rischio di incorrere nel fenomeno ‘dell’adultizzazione infantile’, ovvero il bambino che non ha vissuto il suo tempo, che è già nato grande.