Intervista: ‘Tre luci dal buio’ di Gerardo Gallo, regista di ‘Un posto al sole’

10. dic, 2020

È uno dei registi dell’acclamata fiction italiana “Un posto al sole”, lo scrittore campano Gerardo Gallo, autore del libro: “Tre luci dal buio”, una storia coinvolgente e ipnotica, che narra di destini intrecciati, della capacità dell’arte di far risplendere l’anima e della ricerca spirituale di chi vuole imparare ad ascoltare il proprio cuore, che si racconta con questa esclusiva intervista.

Prima di essere uno scrittore lei è uno sceneggiatore e un regista affermato. Chi è Gerardo Gallo sul set cinematografico?

Sul set sono un direttore con le idee chiare, è il mio ambiente naturale, è uno dei posti al mondo in cui mi sento più a mio agio. Di solito con tutta la troupe instauro da subito una sintonia e una sinergia funzionale al prodotto da realizzare. Amo che sul set ci sia un ambiente sereno e amichevole, difficilmente perdo la pazienza. Il rapporto con gli attori poi è quello che ha sfaccettature più complesse, con loro si lavora con le emozioni e con il giusto modo di apparire, quindi da parte mia è fondamentale saper accogliere, ma saper dire anche tanti no. Ma dopo 20 anni di set ho imparato a gestire bene e a rendere quanto più piacevole possibile questo lavoro, per me e per chi lo fa con me.

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Intervista a Flavio Ronzi presidente di ‘GoodManager’

5. dic, 2020

a giornata mondiale del volontariato si celebra tutti gli anni il 5 dicembre, quale migliore occasione per omaggiare l’uomo che ha fatto del volontariato un manifesto di vita: Flavio Ronzi. Un manager che ha un’esperienza ultra decennale in campo umanitario internazionale, ha collaborato e cooperato in più di dieci paesi per quanto concerne lo sviluppo organizzativo, il chance management, sanità privata, ha guidato new company al livello nazionale e internazionale ed è stato il Segretario Generale della Croce Rossa Italiana, nonché il fondatore di ‘GoodManager’. Attualmente lavora per la Sanità in grandi settori.

Dottor Ronzi cosa ha significato per lei vivere l’esperienza in campo umanitario in più di dieci paesi nel mondo?

Sono stato più all’estero che in Italia, prima ancora di ricoprire un ruolo manageriale, sono stato io stesso volontario. Credo che il terzo settore non sia mai stato rappresentato e valorizzato in modo adeguato. Le risorse che lavorano in realtà associative sono preziose e alcune altamente professionalizzate, quanto il personale che lavora nel pubblico o in aziende private. Il decreto legislativo del 2017, il quale merito va attribuito a più governi, per le associazioni del terzo settore ha significato la svolta dell’intero settore, un pietra miliare.

Ci può parlare della realtà di ‘Goodmanager’ dove attualmente ricopre il ruolo di presidente?

Ne vado molto fiero, ‘Good manager’ è stata creata per sostenere una realtà che nel terzo settore non è del tutto riconosciuta, il terzo settore per i dirigenti, che non è rappresentato e non è tutelato. Goodmanager tra le tante cose forma i manager che faranno parte del mondo del terzo settore in futuro. Le aziende private sono in crisi e molti manager stanno fuggendo o sono costretti ad andare via. Mentre nel terzo settore si stanno aprendo e sviluppando realtà sempre più concrete al livello manageriale, anche perché coloro che ricoprono ruoli apicali in associazioni piccole, medie o grandi non hanno nulla da invidiare a manager di aziende di altro genere.

‘Goodmanager’ eroga corsi di formazione per dirigenti, ne sarà avviato uno anche con A.N.A.S.? Se sì, come verrà strutturato?

La formazione dirigenti nel terzo settore con A.N.A.S. è la prossima priorità. Il corso verrà realizzato online, vista la situazione critica relativa alla pandemia. Ritengo la formazione degli affiliati molto importante, anche perché per i presidenti il più delle volte gestire alcune situazioni molte complesse con poca formazione potrebbe risultare difficoltoso. I due grandi pilastri formativi per i profili di dirigenti, per quanto concerne il master, sono: la leadership, la gestione manageriale e la sicurezza, questi sono i temi cruciali.

Intervista: ‘La particella di Dio. Un segreto mai rivelato’ di Matteo Stefani

3. dic, 2020

Matteo Stefani è nato a Schio, in Veneto, nel 1969. Dopo la laurea in Ingegneria si è occupato di progettazione di schede elettroniche. Sin da giovane ha sviluppato la passione per la scrittura, convincendosi che prima o poi sarebbe riuscito a scrivere un romanzo. Pubblica nel 2020 per Booksprint Edizioni la sua opera d’esordio “La particella di Dio. Un segreto mai rivelato”.

Intervista: ‘Fuori onda’ di Giuseppe Mastrangelo

2. dic, 2020

Giuseppe Mastrangelo è un avvocato che si occupa di diritto civile e amministrativo. La sua attività nel settore della rappresentanza, dell’avvocatura e della formazione dei giovani avvocati è ultraventennale. In gioventù ha frequentato la scuola di giornalismo dell’Università di Camerino ed è stato componente del CdA della Scuola Superiore dell’Avvocatura e Direttore della Scuola Forense di Cosenza.

Recensione: ‘Mia nonna fuma’ il romanzo d’esordio di Alessandro Raschellà

30. nov, 2020


‘Mia nonna fuma’è il romanzo di esordio di Alessandro Raschellà edito nel 2019 in seconda edizione. La parte più interessante del libro è la copertina, i colori e la scelta grafica rendono la pubblicazione particolarmente accattivante, vale lo stesso per la scelta del titolo.

L’intenso e curioso monologo del protagonista, che non si chiama mai per nome come non cita mai i suoi compagni di avventure né le città che visita nel corso del suo racconto di mezza vita, è un dialogo di natura introspettiva senza filtri né censure. Scrivere un’autobiografia non è assolutamente semplice, lo scrittore deve trovare la formula giusta per arrivare al lettore e mantenere alta l’attenzione. L’autore in questo romanzo parla di storie reali vissute in prima persona partendo da un particolare, del quale il protagonista stesso soffre: il disturbo di concentrazione, in psicologia il cosiddetto disturbo dell’attenzione. Nonostante egli stesso si definisca ‘distratto, autistico, cinico, accidioso, indifferente e insensibile’ nel suo libro cita e riporta innumerevoli riferimenti alla musica e alla letteratura nonché a bizzarri e originali rimugini mentali.