Intervista ad Alberto bebo Guidetti, fondatore della rivista culturale “Fantastico!”

30. giu, 2021

Alberto bebo Guidetti fonda nel 2009 Lo Stato Sociale, con Alberto Cazzola e Lodovico Guenzi. A marzo 2019 fonda “Fantastico!” una newsletter di gente che scrive per gente che legge. Nel giro di pochi mesi, senza l’utilizzo di alcun canale promozionale, raggiunge quota 1800 iscritti e circa 20 contributor. Il carattere popolare e la costruzione dal basso del nucleo curatore del progetto fanno di “Fantastico!” un’unicità nel panorama digitale italiano. Nel 2020 dal digitale si passa anche al cartaceo, diventando una pubblicazione trimestrale autoprodotta in collaborazione con Poliniani Editore.

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Quando si è troppo intelligenti si soffre di più: intelligenza emotiva come sfruttarla in modo posit

29. giu, 2021

Essere intelligenti e perspicaci, molte volte, può essere sinonimo di successo e felicità. Infatti, queste peculiarità, ovvero quella di apprendere e memorizzare delle nozioni in pochissimo tempo, può essere abbastanza utile nella vita di tutti giorni, anche per risolvere dei problemi in pochissimo tempo. Ovviamente, l’intelligenza deve essere anche emotiva, ma allo stesso tempo c’è da fare i conti con la capacità di gestire le proprie emozioni e anche quelle altrui, in modo da connettere se stessi con gli altri. Questa, è senza dubbio un’abilità che non tutti possono avere. In effetti, l’intelligenza emotiva è il fondamento che presuppone una relazione solida e profonda, ma soprattutto positiva. Il cercare di creare delle energie positive è alla base di tutti rapporti, sia quelli personali che quelli professionali.

Perché è importante l’intelligenza emotiva
Come già specificato in precedenza, l’intelligenza emotiva è considerata un’abilità da sviluppare, ma c’è chi la possiede e vorrebbe eliminarla dalla propria vita. In effetti sono tante le persone che hanno la percezione di sentire troppo, e per questo risultano essere molto più sensibili alle proprie emozioni e quelle altrui. Ovviamente, tante volte le emozioni possono essere anche distruttive, ed è per questo che è importante capire come gestire l’intelligenza emotiva. Inoltre, questa capacità è estremamente necessaria nel mondo del lavoro, infatti sono tanti i proprietari di aziende che ricercano operatori che sappiano creare empatia con altre persone. L’intelligenza emotiva presuppone un quoziente intellettivo molto elevato, e anche il possesso di conoscenze, di competenze e di capacità sempre più nuove e di successo.

Lo spettro degli attacchi di panico, perché sono improvvisi e come uscirne

26. giu, 2021

Lo spettro degli attacchi di panico, perché sono improvvisi e come uscirne
26 Giugno 2021 Lisa Di Giovanni

Molto spesso si sente parlare di attacchi di panico, senza saperne il vero significato e, di conseguenza, sottovalutandone la gravità. Un attacco o crisi di panico, è un momento che si può ripetere più volte nell’arco di una giornata, di un periodo o dell’intera vita, dove si percepisce una profonda paura e ansia, le quali possono tramutarsi in sintomatologie psicosomatiche (vertigini, tachicardia, paura di incontrare la morte nel momento in cui accade, brividi, dolore nella zona del petto, impossibilità di muoversi, sudorazione intensa e palpitazioni). Si tratta di un disturbo piuttosto comune, il quale però non sempre riesce a ottenere un’identificazione immediata, in quanto per molte persone è ancora un ‘tabù’ e si pensa subito di star subendo un infarto. Si dimostra importante, dunque, imparare a riconoscere un attacco di panico, capire il motivo per cui si verifica improvvisamente e imparare a uscirne.

Perché l’attacco di panico è improvviso
Solitamente, il primo attacco di panico si genera in seguito a traumi, determinati disturbi psichici, eventi scioccanti, periodi colmi di ansia e stress. Il tutto parte con una lettura mal interpretata della nostra mente nei confronti di una situazione, che può riportare a ricordi particolarmente significativi, in senso negativo, che hanno caratterizzato un tempo della propria vita. Oppure si verifica a causa di disturbi specifici come l’agorafobia o la claustrofobia. La prima crisi di panico si dimentica molto difficilmente e da qui nasce un’ulteriore paura: la paura della paura. Inizialmente non si comprende cosa sta succedendo e, la maggior parte delle volte, si crede di essere vittime di un infarto o, comunque, di un evento mortale. Nasce allora il terrore di dover subire di nuovo attacchi simili, per timore di morire o di riprovare quelle sensazioni terrificanti. Per fortuna, nonostante l’esperienza segnante degli attacchi di panico, si può confermare che non hanno alcuna influenza sulla salute fisica. No, non si sta per morire. Sì, è la propria mente a montare il tutto. Dopo il primo avvenimento, è possibile che ve ne siano altri nel tempo. Nemmeno quelli in realtà sono così improvvisi come si crede. Per esempio, se durante il primo attacco di panico vi erano dei rumori assordanti (musica, folla di gente e così via), è probabile che se ci si ritrova in una situazione di suoni disturbanti, la mente lo associ alla situazione spiacevole di panico sviluppatasi in precedenza. E allora ecco che si genera un altro attacco di panico. Tutto questo avviene in maniera inconsapevole, quindi risulta complesso accorgersi immediatamente del perché queste crisi di creino a ‘ciel sereno’. Con il tempo e l’informazione, si sarà in grado di riconoscerle e, soprattutto, di gestirle in maniera efficace e talvolta di prevenirle.

Le vite dell’amore nel romanzo di Laura Vegliamore

30. mag, 2021

Balli in maschera, superstizioni, tradimenti, amori clandestini e delitti, è in questo contesto, lontano nel tempo, che nasce la storia d’amore tra Lucrezia ed Elias. La timida Lucrezia, cresciuta in convento, non sapeva nulla del mondo prima di arrivare al palazzo dell’austera contessa Cecilia la quale, dopo averla sentita leggere in chiesa, le propone di diventare la sua dama di compagnia, con il preciso compito di leggere per lei ad alta voce. Lucrezia, in effetti, ama molto leggere e possiede il grande talento di rendere vive le parole, conducendo l’ascoltatore in magici mondi paralleli. Seppur in soggezione per la nuova realtà che si trova a vivere, specialmente a causa degli atteggiamenti freddi ed autoritari della signora, la ragazza inizia piano piano ad ambientarsi fino a quando, però, non farà una scoperta che cambierà completamente il corso degli eventi: un biglietto, con su scritte parole d’amore, indirizzato a Cecilia da parte di un uomo sconosciuto.

Recensione di 'Siamo stati anche felici', libro di Viviana Guarini

10. apr, 2021

“Siamo stati anche felici” di Viviana Guarini è un libro che si focalizza sulla ricerca interiore, sulla necessità di ritrovare il proprio equilibrio e con esso uno stato di benessere completo. Edito da Les Flâneurs Edizioni, uscito nel febbraio 2021, il libro è catalogato come genere letterario contemporaneo.

L’autrice presenta un testo che non è un romanzo e non è neanche un saggio; è forse più un diario che ha tenuto per sé stessa e che poi ha deciso di condividere con il mondo, ma può essere definito anche come un prontuario di aiuto, da leggere per intero o da consultare al bisogno, per affrontare quei momenti della vita in cui ci si sente smarriti.