Recensione: ‘Mia nonna fuma’ il romanzo d’esordio di Alessandro Raschellà
‘Mia nonna fuma’è il romanzo di esordio di Alessandro Raschellà edito nel 2019 in seconda edizione. La parte più interessante del libro è la copertina, i colori e la scelta grafica rendono la pubblicazione particolarmente accattivante, vale lo stesso per la scelta del titolo.
L’intenso e curioso monologo del protagonista, che non si chiama mai per nome come non cita mai i suoi compagni di avventure né le città che visita nel corso del suo racconto di mezza vita, è un dialogo di natura introspettiva senza filtri né censure. Scrivere un’autobiografia non è assolutamente semplice, lo scrittore deve trovare la formula giusta per arrivare al lettore e mantenere alta l’attenzione. L’autore in questo romanzo parla di storie reali vissute in prima persona partendo da un particolare, del quale il protagonista stesso soffre: il disturbo di concentrazione, in psicologia il cosiddetto disturbo dell’attenzione. Nonostante egli stesso si definisca ‘distratto, autistico, cinico, accidioso, indifferente e insensibile’ nel suo libro cita e riporta innumerevoli riferimenti alla musica e alla letteratura nonché a bizzarri e originali rimugini mentali.
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